Perché ho il prurito alla testa dopo il colore?

Tingere i capelli è un’abitudine alla quale la maggior parte delle donne non può rinunciare.
Anche in questo periodo in cui siamo chiusi in casa, a causa del coronavirus (COVID-19), molte hanno optato per le tinte fai da te pur di non essere in disordine.
La tinta copre i capelli bianchi, crea riflessi sulla chioma, può cambiare completamente il colore naturale del capello, insomma, il suo uso è molteplice ma a volte può succedere di avere delle reazioni inaspettate. Purtroppo gli ingredienti contenuti nei colori possono creare allergie, provocando pruriti al cuoio capelluto e nel peggiore dei casi, irritazioni, rossori, gonfiori e microlesioni.
Quali possono essere le cause e la prevenzione
Le cause principali sono da ricercare nei componenti contenuti nelle tinte.
Il perossido di idrogeno, l’ammoniaca e soprattutto la parafenilendiamina (PPD) sono gli elementi che maggiormente provocano allergie, ovviamente ce ne sono altri ma in percentuale minore.
Detto questo, non è necessario rinunciare del tutto al colore perché con alcuni accorgimenti si possono prevenire reazioni inaspettate.
- Se hai la cute secca e desquamata consigliamo di affrontare prima il problema con prodotti lenitivi perché la pelle è più soggetta a reazioni allergiche.
- Evita di lavare i capelli prima della tinta. Le ghiandole sebacee presenti sul cuoio capelluto, con la produzione di sebo, creano una barriera naturale che protegge la pelle dal colore.
Oltre a rimuovere il sebo, con lo strofinamento, rischi di sensibilizzare troppo l’epidermide e indebolirla. - Nel caso di tinte fatte in casa controlla sempre la data di scadenza, la qualità dei prodotti, gli ingredienti e studia bene le procedure di applicazione.
- Usa sempre dei contenitori di legno o plastica per mescolare il tutto. I componenti delle tinte, a contatto con i metalli, si ossidano e rischi di rendere nocivo il composto.

- Infine, mescola i prodotti poco prima dell’applicazione, i componenti si ossidano anche al contatto con l’aria e rischi di compromettere le proprietà dei colori.
- Se sai già di essere predisposta a pruriti e irritazioni, consigliamo di applicare sul cuoio capelluto delle barriere di protezione.
In salone, per le nostre clienti, usiamo un innovativo servizio protettivo della Z.One Concept. Il siero viene applicato con uno specifico aerografo in grado di garantire una perfetta distribuzione del prodotto sul cuoio capelluto.
Alternative valide alle classiche tinte
Se hai già constatato di essere allergica o intollerante alle tinture classiche e se dopo gli accorgimenti proposti la situazione rimane inalterata, sappi che esistono comunque delle alternative.
Vediamo insieme quali sono:
- le tinture organiche naturali senza ammoniaca;
- le tinture vegetali naturali come l’henné;
- le tinture temporanee che vanno via dopo 2/3 lavaggi.
IN BREVE…
Cos’è il perossido d’idrogeno?
Il perossido d’idrogeno, più comunemente conosciuto come acqua ossigenata, è una soluzione acquosa incolore che viene usata dai parrucchieri come ossidante nella colorazione e decolorazione dei capelli.
Cos’è l’ammoniaca?
L’ammoniaca è uno degli elementi che compongono l’azoto e si trova sotto forma gassosa. In ambito industriale ha diversi usi compreso la produzione di tinture per capelli. Grazie al suo potere di aprire le squame del capello, permette al colore di penetrare in profondità, aumentandone la durata. Il suo odore è molto pungente difficile da camuffare.
Cos’è la parafenilendiamina?
La parafenilendiamina, spesso si trova con la sigla PPD, è la molecola colorante ottenuta chimicamente ed è la più usata negli ingredienti per le tinte dei capelli.
La sua caratteristica principale è quella di donare al capello lucentezza e vivacità ed essere molto resistente ai lavaggi, quindi di conseguenza allunga la durata di colorazione.
Purtroppo la parafenilendiamina è la maggiore causa di allergie da contatto. Per legge, nella UE, la percentuale consentita nelle tinte è del 6%.
Cos’è l’henné?
L’henné si presenta sotto forma di polvere e viene estratta dai rami e dalle foglie essiccate della Lawsonia inermis, un arbusto conosciuto sin dall’antichità. Il suo limite è la gamma di colori e per questo motivo viene usata spesso con altre sostanze vegetali affinché si possano ottenere diversi riflessi. Un altro limite è il suo potere coprente soprattutto sui capelli bianchi.
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